Specchia e Presicce sono due borghi della Penisola Salentina situati a meno di una decina di chilometri l’uno dall’altro. Entrambi distano, chilometro più chilometro meno, una cinquantina di chilometri da Lecce, il capoluogo del Salento.
Sono due borghi dalla storia antica, dalle tradizioni secolari e dalle caratteristiche territoriali uniche.
Specchia e Presicce fondano le loro tradizioni sull’agricoltura e sul culto del territorio, sul mantenimento di ciò che rimane di secoli e secoli di storia, sulla valorizzazione del proprio passato.
Vediamole ora nel dettaglio, per scoprire che cosa hanno da offrire e per capire cosa apprezzare di questi due splendidi borghi italiani.
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Cosa tratteremo
Specchia, un borgo incantevole
Il centro storico di Specchia è stato inserito nella guida “I borghi più belli d’Italia” ed è un crogiolo di vie e scalette chiuse al traffico facilmente fruibili dai turisti.
La cittadina di Specchia sovrasta la pianura salentina sottostante ed è un’autentica postazione di “vedetta” su ciò che la circonda.
É proprio dalla “specchia”, un cumulo di pietre disposte in modo da creare una postazione di difesa sopraelevata, che la cittadina prende il nome.
Storia e architettura di Specchia
La storia di Specchia risale all’anno Mille, quando fu dominata dai Normanni, fino a diventare feudo del principato di Taranto.
La sua storia è antica e la sua architettura è ricca di chiese, palazzi antichi e campanili.
Specchia è situata a 130 metri sul livello del mare ed è un borgo caratteristico proprio perché, nel tempo, le amministrazioni hanno cercato di mantenerlo il più fedele possibile alla tradizione. Viuzze, piccole scalinate e sali-scendi rendono il borgo di Specchia affascinante e suggestivo.
Le chiese di Specchia
Specchia è molto conosciuta per le tante chiese che caratterizzano il suo borgo, tutte visitabili e di cui si può apprezzare sia l’architettura sia la ricchezza artistica degli interni.
La Chiesa dei Francescani Neri è conosciuta per i suoi affreschi disegnati all’interno della Cappella di Santa Caterina Martire e per la cripta, scavata direttamente nella roccia e sorretta da trentasei piccole colonne.
La Chiesa di Santa Eufemia è di epoca bizantina ed è caratteristica per la sua architettura medievale che ancora sopravvive nel tempo e si conserva egregiamente.
I frantoi ipogei di Specchia
A Specchia si possono visitare i frantoi ipogei, ovvero quei frantoi ricavati scavando delle vere e proprie grotte sotterranee, per consentire la lavorazione delle olive in luoghi freschi.
Furono progettati e realizzati tra il XVI e il XIX secolo, per visitarli è necessario chiedere informazioni alla Pro Loco di Specchia.
Come arrivare a Specchia
Specchia è ad appena 50 chilometri da Lecce. Partendo proprio dal capoluogo del Salento, per arrivare a Specchia si deve percorrere la Strada Statale 16 “Adriatica” verso Maglie, per proseguire poi sulla Strada Statale 275 verso Miggiano e svoltare a sinistra dopo appena otto chilometri.
Presicce, agricoltura e grotte
Presicce ha sempre avuto, nel corso dei secoli, una forte e importante vocazione agricola.
Presicce faceva parte dei comuni pugliesi rientranti nelle “serre salentine”, proprio per l’inclinazione all’agricoltura e la ricchezza d’acqua.
Uliveti e vigneti sono presenti in abbondanza in queste terre dedite alla coltivazione del territorio: il paesaggio si presenta suggestivo e ricco di fascino.
L’olio d’oliva
Il prodotto principale su cui si sono sempre sostenute l’agricoltura e l’economia di Presicce è l’olio di oliva, questo grazie alle distese di uliveti presenti nei territori del Comune.
Proprio per questa vocazione agricola, Presicce è detta anche “città degli ipogei”.
I frantoi ipogei di Presicce
I frantoi ipogei sono frantoi ricavati in grotte sotterranee, progettati qui tra l’XI e il XII secolo, per poter lavorare le olive in luoghi freschi, al riparo dalla calura del sole. I torchi utilizzati per la lavorazione delle olive furono costruiti sui modelli dei torchi alla genovese e alla francese.
Solamente nel comune di Presicce si contano oltre venti frantoi ipogei, di cui otto nel centro storico della cittadina.
I frantoi ipogei venivano definiti “miniere d’oro verde”, proprio per sottolineare l’importanza preziosa dell’olio che lì veniva prodotto.
Proprio per questa sua caratteristica, Presicce, tra XVIII e XIX secolo era nota come “città sotterranea” dato l’elevato numero di locali scavati nella roccia.
I frantoi, con l’urbanizzazione, furono poi spostati in campagna, ma ancora oggi è possibile visitarne alcuni e ammirarne sia l’architettura sia la particolarità.
I “mascarani”
Gli abitanti di Presicce sono chiamati “mascarani”, soprannome risalente al XVII secolo.
A quell’epoca, infatti, il principe del luogo fu assassinato da un uomo in maschera (da cui “mascarani”) mentre salutava la folla. Da questo episodio in poi, i cittadini di questo splendido borgo salentino portano ancora il soprannome attribuito loro fin dal 1600.
Come arrivare a Presicce
Presicce si trova a meno di una decina di chilometri dal Mar Ionio e, per raggiungerla, è suggestivo percorrere la Strada Statale 275 sfruttando il percorso immerso tra gli ulivi Maglie – Casarano – Presicce.