La Basilicata, detta anche Lucania, insieme alle confinanti Puglia e Calabria chiude in bellezza lo Stivale, affacciata sui mari Ionio e Tirreno e con un entroterra per lo più montuoso e incontaminato. Offre quindi sia spiagge che natura e il suo vero gioiello è sicuramente la città di Matera. Inutile dire che per poter davvero girare a fondo e godersi appieno questa regione avere una vettura sempre a propria disposizione è davvero imprescindibile. Per chi giunge in aereo o in treno Auto Europe garantisce le migliori offerte di noleggio auto low cost, sia presso i principali aeroporti che nelle più importanti città e località turistiche. Prenotate quindi con anticipo per assicurarvi le tariffe migliori.
Cosa tratteremo
Cosa vedere in Basilicata: Matera
Con così tanta scelta e varietà, da dove iniziare la propria avventura lucana? La risposta risulta però abbastanza facile e scontata: assolutamente da Matera. Unica nel suo impianto urbanistico, questa città scavata nella pietra vi rimarrà scolpita nella memoria. Le grotte naturali sulla parete rocciosa detta “Gravina” sono state abitate fin dal Paleolitico e nel corso del tempo sono state ampliate dai contadini che ne hanno ricavato delle dimore. La povertà dilagava e uomini e animali condividevano gli stessi spazi abitativi tanto da attirarsi il soprannome di “vergogna dell’Italia”.
Negli anni Sessanta la soluzione drastica fu di evacuare questi spazi malsani spostando gli abitanti in una nuova parte della città. Nel 1993 arrivò finalmente il giusto riconoscimento come Patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’UNESCO per i quartieri dei Sassi. Prima di tutto prendete parte a una visita guidata sia del centro storico che dell’intrico di case e chiese rupestri. Per un’esperienza ancora più totalizzante potete fermarvi per la notte in uno degli hotel in pietra, dotati però di ogni tipo di comfort. Prima di andarvene entrate in un panificio per assaggiare il noto pane di Matera a base di farina di grano duro e fatto lievitare e poi cotto per lungo tempo. Ma la gita non finisce qui perché a giusto completamento vi dovreste recare giusto di fronte al Parco storico naturale delle chiese rupestri del materano, da cui potrete godere di una vista perfetta su Matera, scattare una foto cartolina, e capire perché Pasolini e Mel Gibson vi hanno visto una Gerusalemme in cui ambientare i loro film. Ma tornando al parco, vi troverete numerosi sentieri, alcuni con visite guidate, che si snodano sulla Murgia Materana e permettono di fare del sano trekking intervallato dalla visita a chiese rupestri.
La provincia di Matera
Prima di lasciare la provincia di Matera dovete ancora visitare un frantoio. Ma perché limitarvi a comprare l’olio locale, quando potete anche apprendere al Museo dell’olio a Colobraro, ad un’ora e venti di auto da Matera, come questo ingrediente cardine per la cucina italiana viene estratto. Appartenuto un tempo alla famiglia Gialdino, di questo frantoio rimangono visibili strumenti di lavorazione e misurazione risalenti all’Ottocento e le iconiche giare in terracotta in cui veniva anticamente conservato l’olio. Si possono prenotare visite guidate, degustazioni di olio versato sul pane di Matera e per le classi scolastiche laboratori didattici. E dopo aver fatto scorta di olio non tralasciate di fare una bella passaggiata negli uliveti circostanti per entrare in sintonia con la campagna. Da qui potete continuare il vostro percorso verso sud alla volta della costa ionica. Impostate il navigatore in modo da poter sostare a Craco, un paese fantasma circondato da calanchi. Nel 1963 una frana ha obbligato all’evacuazione del borgo medievale che con il suo fascino singolare è stato – come Matera – setting per “The Passion” di Mel Gibson, ma anche già di “Cristo si è fermato a Eboli” di Francesco Rosi e di una lunga lista di altri film. Ovviamente ci sono visite guidate su sentieri messi in sicurezza che portano fino al pease vicino di Aliano, anch’esso immerso in un pasaggio quasi lunare che colpì anche lo scrittore Carlo Levi.
Il mare della Basilicata
A forza di girare è però giunto il momento di prendersi un po’ di relax per un bel tuffo rinfrescante in estate, o quattro passi in riva al mare. Come già accennato, in Basilicata i mari fra cui poter scegliere sono ben due. A ovest sul Mar Tirreno attende Maratea, il cui centro storico brilla come una perla su uno sperone roccioso a picco sul mare, straboccante di chiese e edifici storici.
Molto suggestivo anche il piccolo porto, le isolette e gli scogli antistanti. A vegliare sulla città vi è il monte San Biagio con la statua del Redentore sulla cima che ricorda per tipologia quella di Rio de Janeiro. Nei dintorni di Maratea troverete spiagge favolose fra cui la Spiaggia Nera, delle Secche e di Acquafredda.
A est sul Mar Ionio, soprattuto per chi si interessa di storia, la direzione da prendere è verso Metaponto e Policoro. Queste due città sono infatti state fondate in epoca greca attorno al VII sec. a.C. Metaponto si distinse per l’agricoltura e la lavorazione delle ceramiche a figure rosse e vide fra i suoi abitanti persino Pitagora.
Qui si possono visitare le rovine dell’ agorà e il Museo Archelogico Nazionale. Policoro, al tempo chiamata Eraclea, era anch’essa un centro fiorente della Magna Grecia e ospita un altro Museo Nazionale Archeologico della Sirtide. Nei pressi ci sono spiagge di sabbia dorata ma anche il Bosco Pantano, un mix di dune sabbiose e vegetazione, che permette delle belle camminate.
Le Dolomiti Lucane
Se tra voi ci sono degli appassionati dell’escursionismo in montagna le Dolomiti lucane che occupano la parte centrale della Basilicata e sono parte dell’Appennino lucano, fanno al caso vostro. Sono ricchissime di sentieri e percorsi molto appaganti, fra cui i più popolari sono il Sentiero dei Giganti e quello delle Sette pietre che porta da Castelmezzano e Pietrapertosa, due borghi separati da una burrone profondo più di 1.000 metri.
In alternativa, chi non soffre di vertigini può coprire la distanza con il “Volo dell’Angelo”, appeso per 1,5 km a un un cavo d’acciaio teso fra i due paesi. Per continuare a sfidare le altezze a un’ora da qui c’è anche il “Ponte della luna”, ovvero un ponte tibetano sospeso lungo 300 metri e alto 102 metri inscritto in un sentiero molto scenografico. Continuando un’altra ora a sud verso il confine con la Calabria vi è un ulteriore paradiso per il trekking, il Parco Nazionale del Pollino aperto nel 1993. Questa vetta alta 2.248 metri è raggiungibile con diversi percorsi immersi nei boschi di pino loricato che ripagano gli sforzi con viste che spaziano fino al Mar Tirreno e allo Ionio. In quest’area protetta la flora e la fauna sono molto variegate con esemplari di lontra, aquila reale, lupo e capriolo.
Cosa vedere in Basilicata: Potenza
Abbiamo lasciato come ultima tappa per conoscere veramente la Basilicata il capoluogo di regione Potenza, spesso escluso ingiustamente dai programmi di viaggio. Il giro a piedi classico del centro sarà tonificante perché la città si sviluppa in senso verticale poggiandosi sull’Appennino lucano e risultando quindi ricca di scale. Per fortuna dal 1994 in vari punti della città sono state aggiunte delle scale mobili per rendere meno faticose le ascese. Nonostante il forte terremoto del 1980 la ricostruzione è avvenuta con successo e si nota un grande abbondare di edifici sacri quali Cattedrale di San Gerardo, patrono della città, e la Chiesa di San Francesco.
Per lo shopping, per un caffè o un aperitivo, non vi resta che recarvi nella pedonale Via Pretoria, zona chiamata dagli abitanti “sopra Potenza” sulla quale si affacciano anche la Piazza Mario Pagano, la piazza principale, con il Palazzo del Governo (Prefettura) e il Teatro Stabile, e poi la Piazza del Sedile.
Non lontano raggiungete la stretta Via Due Torri, con il cinema e teatro omonimo e il cui tracciato ripercorre le mura medievali passando accanto alla Porta San Gerardo, una delle sei porte cittadine. Da ultimo recatevi alla Torre Guevara, unica parte rimasta in piedi del Castello di Potenza.
Se vi fosse venuta fame ricordate che nel capoluogo regionale potete gustare tutte le pietanze più tradizionali che adesso elencheremo sperando che non siate a stomaco vuoto: pasta con i peperoni cruschi o il ragù alla potentina, baccalà con peperoni cruschi, agnello alla lucana, purè di fave e cicorie, salsiccie, formaggie e molte altre prelibatezze.
E sulle note del buon cibo concludiamo questa carrellata di cose da “vivere” in Lucania, sicuri che presto vi recherete in loco a controllare se è tutto così bello e buono come ve lo abbiamo descritto.