Chi ama l’arte e vuole ammirare le opere di uno degli esponenti più illustri della pittura, non può farsi assolutamente mancare il Museo di Van Gogh ad Amsterdam.
Questo leggendario pittore, conosciuto soprattutto per le sue vibranti immagini a colori e le tecniche pittoresche innovative, ha lasciato in eredità un numero considerevole di opere dal valore immenso.
Di seguito, ecco cosa è possibile vedere in questo museo, incluse anche delle informazioni su l’estro di Van Gogh e della sua inimitabile arte.
Cosa tratteremo
Visita al Museo di Van Gogh ad Amsterdam: perché andare
Amsterdam è sicuramente una delle città più estroverse e affascinanti d’Europa, ma è anche sede di numerosi musei che la rendono sicuramente ancor più irresistibile.
Il Museo di Van Gogh, infatti, può essere considerato come una delle attrazioni principali di questa città. Apprezzato dai turisti di tutto il mondo è, infatti, la sede della più grande collezione di opere e disegni dell’artista. Al suo interno è possibile ammirare oltre 900 capolavori firmati dal pittore olandese, disposti in diverse sale.
Non solo quadri di fama internazionale, ma nel Museo di Van Gogh ad Amsterdam è possibile anche scoprire una serie di schizzi, disegni incompleti e lettere. Nell’edificio, inoltre, sono presenti anche quadri di altri pittori contemporanei di Van Gogh.
Museo di Van Gogh: cenni storici
L’attuale Museo di Van Gogh è composto da due edifici diversi. Il primo, realizzato nel 1973 ad opera dell’architetto Gerrit Rietveld, inizialmente era destinato a raccogliere tutte quelle opere facenti parte della collezione privata del fratello dell’artista, Theo Van Gogh.
L’esposizione venne poi ingrandita e per questo fu necessario costruire un secondo edificio, progettato nel 1999 dall’architetto giapponese Kisho Kurokawa. Non solo questo seconda struttura è più moderna, ma raccoglie anche le opere dell’ultimo periodo pittorico di Van Gogh, specialmente dopo il suo trasferimento ad Arles.
Nel 2015, poi, fu realizzata un’altra entrata per collegare i due palazzi al Rijksmuseum e il Stedelijk Museum di arte contemporanea.
Il complesso d’arte, dunque, è considerato come uno dei più grandi e famosi edifici di tutto il mondo!
Cosa vedere al Museo di Van Gogh
Come abbiamo accennato, sono tantissimi i capolavori più e meno conosciuti del celebre artista olandese, raccolti in questo maestoso museo di Amsterdam. Tra questi, è doveroso fare un accenno ai più famosi e che attraggono visitatori da ogni parte del mondo, tutto l’anno.
Attraversando le tante sale del Museo, infatti, non si potrai fare a meno di ammirare la celebre serie di dipinti dei “Girasoli“. Tali opere sono solo una delle tantissime realizzazioni a tema floreale che hanno caratterizzato e ispirato l’arte di Van Gogh.
Qui, i girasoli vengono ritratti con una luminosità e vivacità cromatica tipica dello stile del pittore olandese. Egli utilizzò una gamma di colori brillanti e vivaci per rappresentare questi fiori, con una propensione particolare per il giallo e il blu.
La serie comprende diversi dipinti di girasoli, alcuni dei quali sono stati realizzati in piedi in un vaso, mentre altri sono ritratti in un campo.
Vincent Van Gogh era molto interessato alla natura e ai fiori, e i girasoli erano uno dei suoi soggetti preferiti. Egli credeva che questi elementi avessero una grande importanza simbolica e rappresentativa e si sforzò di catturare la loro bellezza e la loro vitalità attraverso le sue opere.
Un illustre dipinto che ha invece fatto emergere il suo impegno politico e sociale è quello de “I mangiatori di patate“, realizzato nel 1885. Protagonisti del quadro sono umili contadini radunati attorno a una tavola che mangiano patate, considerate per l’appunto come un cibo povero, a testimonianza delle loro ridotte possibilità finanziarie. Unica luce che illumina queste figure è quella proveniente da un lampadario posto proprio sopra le loro teste.
Esistono poi altre celebri opere di Van Gogh che riportano sempre lo stesso soggetto, come nel caso della “Camera di Vincent ad Arles“. Più versioni di questo dipinto hanno come elementi principali una finestra, uno scrittoio e delle sedie vuote. Probabilmente, l’intento dell’artista era quello di rappresentare la sua solitudine, specie nel periodo in cui ha vissuto ad Arles.
Infine, è doveroso fare un accenno a un fatto che, alcuni anni fa, scosse l’opinione pubblica. Due famosi quadri di Vincent Van Gogh, “La spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta” (1882) e “Una congregazione lascia la Chiesa riformata di Neunen” (1885) infatti, furono rubati nel dicembre del 2002.
Le opere furono ritrovate solo nel 2016, in Italia, grazie a un intervento della Guardia di Finanza.