Plovdiv è nota soprattutto per la vivacità del quartiere degli artisti e per il fascino imbattibile della città vecchia, arroccata sulle colline che sovrastano la parte moderna dell’abitato.
Si tratta della seconda città più grande della Bulgaria, dopo Sofia, ed è spesso considerata, in virtù della fiorente scena musicale e artistica, la sua capitale culturale.
Non a caso, nel 2019 fu nominata Capitale Europea della Cultura insieme alla nostra Matera. Plovdiv è anche una delle città più antiche di tutto il continente europeo, forte di una storia lunga oltre 8.000 anni.
Passeggiando per la città è possibile incontrare rovine romane e ottomane, chiese cristiane, moschee, palazzi nobiliari del Rinascimento Bulgaro, edifici del periodo sovietico e tanto altro ancora.
Distribuita su sette colli, sorge nella parte centro meridionale del Paese, lungo le rive del fiume Maritsa. Plovdiv er anticamente chiamata Filippopoli, perché rifondata e ampliata da Filippo II di Macedonia. È una città davvero piacevole, che meriterebbe di far parte di tutti gli itinerari di viaggio dell’est Europa.
Pronti per scoprire cosa vedere a Plovdiv? Iniziamo!
Cosa tratteremo
Come arrivare a Plovdiv
La città è servita da un aeroporto sul quale atterrano alcuni voli RyanAir e Wizzair, oltre a pochi charter stagionali diretti in Turchia.
Per chi arriva dall’Italia, lo scalo più vicino è quello di Sofia, che dista circa 150 km. Da Sofia si giunge a Plovdiv in bus.
Per maggiori informazioni è possibile consultare i siti delle compagnie Etap, Karat-s e Union Ivkoni.
In alternativa, è possibile optare per il treno, che impiega un po’ di più (circa 3 ore).
La città è tranquillamente visitabile a piedi, visto che le distanze tra i principali luoghi d’interesse sono piuttosto ridotte. Dalla stazione al centro città occorrono poco più di 15 minuti!
Plovdiv: la parte bassa
La zona centrale della città include parte delle rovine dell’antico insediamento di epoca romana. Il nucleo più rilevante delle vestigia romane è rappresentato dal foro di Filippopoli. Come accennato, Filippopoli prende il nome da colui che rifondò la città e la rese grande, Filippo II di Macedonia.
Il foro ospitava le attività economiche ed era circondato da un portico dotato di colonne. Proprio da lì comincia il lungo viale pedonale Knyaz Alexander I, impreziosito da decine di panchine, fioriere, statue e fontane.
Si tratta dell’elegante strada dello shopping, che ospita la maggior parte dei negozi, dei bar e dei ristoranti. Proseguendo, si giunge al cospetto dello stadio romano, le cui gradinate potevano ospitare fino a 30.000 spettatori! Questo conferma la straordinaria importanza che la città rivestiva in epoca imperiale. Lo stadio fu realizzato per ospitare le corse con i carri e i giochi di atletica.
Nella stessa piazza sorge la Moschea Dzhumaya, risalente al 1363. L’edificio è sormontato da ben nove cupole e da un alto minareto.
Il quartiere degli artisti
Kapana è un quartiere allegro e colorato, perfetto per chi ama la vita notturna. È formato da un dedalo di vicoli e stradine un tempo occupate da botteghe di commercianti e artigiani. Oggi, questo caratteristico quartiere ospita un’infinità di bar e locali, frequentati soprattutto da frotte di giovani e turisti.
Le strade hanno ancora i nomi dei prodotti che le hanno rese famose: qui, è possibile imbattersi nella via del ferro, nella strada dell’oro, in quella delle spezie e così via.
Girovagando, è possibile incontrare splendidi murales, alcuni dei quali occupano intere facciate, oltre a una lunga serie di interessanti esposizioni artistiche. Qui è possibile entrare liberamente e curiosare tra le varie opere!
Kapana è un quartiere davvero interessante, presso cui trascorrere almeno una serata. Qui spicca la moschea di Shahbeddin Imarethane, costruita nel 1444 e circondata da un ampio giardino ospitante alcune deposizioni.
La parte alta della città
Le colline principali sui cui si estende la città vecchia sono Nebet Tepe, Dzhambaz Tepe e Taksim Tepe. Si tratta della zona più caratteristica di Plovdiv, preso cui ammirare le antiche dimore del cosiddetto Rinascimento bulgaro.
Le strade acciottolate, i continui saliscendi e le scalinate che conducono nelle zone più alte dell’abitato, rendono il tutto più suggestivo.
Una delle architetture più interessanti è quella che ospita il museo etnografico. Si tratta di un edificio del 1847, circondato da un ampio giardino. In passato apparteneva a un ricco mercante, che ne fece una delle case più belle della città.
L’edificio vanta una splendida facciata in stile barocco. Attualmente, ospita una mostra ricca di opere d’arte, strumenti musicali e costumi tipici.
A breve distanza, sorge la Chiesa dei Santi Costantino ed Elena, risalente al 1832 e dotata di un bel porticato ligneo riccamente decorato.
Da non perdere il teatro Romano, realizzato per volere dell’imperatore Domiziano. La cavea ha una capienza di quasi 7.000 persone, ragion per cui la struttura ancora oggi viene usata per spettacoli e concerti.
Di fianco al teatro sorgono la chiesa ortodossa della Santa Madre di Dio e la Chiesa di San Demetrio di Salonicco, la cui facciata incanta tutti gli avventori che passano di qui.