Vienna è una delle capitali europee più adatte per una breve vacanza, data la sua vicinanza con l’Italia e la ricchezza di luoghi di interesse.
Tra questi spicca lo straordinario Castello del Belvedere. Si tratta di una struttura di origine barocca, al cui interno oggi è presente anche un museo con alcune delle opere più note dei pittori austriaci.
Vediamo di seguito come programmare in maniera ideale una visita al Castello del Belvedere di Vienna.
Cosa tratteremo
Il Castello del Belvedere: storia e sale antiche
Il complesso si compone di diversi edifici ed è stato progettato da Johann Lucas von Hildebrandt. L’edificazione si deve alla volontà del Principe Eugenio di Savoia, che nel 1717 commissionò la costruzione di un palazzo in stile barocco.
Eugenio di Savoia era un importante diplomatico al servizio della stirpe degli Asburgo, che all’epoca dominava un vero e proprio Impero nell’Europa centrale. Grazie ai lasciti di famiglia e alle opere acquisite nel corso degli anni, egli disponeva di numerose opere pittoriche e altrettante statue.
Alla sua morte avvenuta nel 1736 il complesso venne acquistato dall’imperatrice Maria Teresa, madre della futura regina Maria Antonietta di Francia. Proprio qui si celebrarono le nozze tra la giovane e l’allora delfino dei Borbone, un matrimonio destinato a finire con la Rivoluzione Francese.
Durante le tante turbolenze che attraversarono l’Europa nel corso dei secoli successivi, il Belvedere Superiore si convertì in uno tra i primi esempi di musei pubblici a livello mondiale. Il Belvedere Inferiore, invece, rimase a uso privato e ospitò nel corso del tempo tante figure rilevanti, come ad esempio Napoleone Bonaparte.
Museo del Belvedere: cosa ammirare
Una visita al Castello non può che iniziare dalla parte conosciuta come Belvedere Superiore. Si tratta di un edificio di grandi dimensioni, le cui facciate esterne sono contraddistinte da un aspetto maestoso.
Per cominciare, si accede dall’imponente atrio, conosciuto come la Sala Terrena. Qui si notano quattro pilastri raffiguranti Atlante intento a sorreggere il soffitto composto da stucchi elaborati. Nonostante l’elevato valore decorativo, i pilastri sono stati inseriti solo a opera già completata per stabilizzare la struttura.
Procedendo verso destra ci si imbatte nell’area del museo dedicata a Carlo Innocenzo Carlone. Nell’omonima sala è possibile guardare da vicino i tantissimi affreschi che impreziosiscono le pareti e il soffitto. Il pittore italiano ha utilizzato una tecnica impiegata già al tempo dei romani per realizzare le decorazioni, tra cui spicca lo splendido Trionfo di Aurora sul soffitto.
All’interno dell’ampia sala vengono spesso ospitate mostre temporanee. Nella stanza attigua si trova un altare in pregiato legno di abete rosso con finiture di rovere e tiglio. Si tratta di un’opera religiosa proveniente dalla Moravia del sud e considerata dagli esperti una tra le più peculiari del Quattrocento. Sul legno sono presenti figure che spiccano per il realismo intenso e la forte espressività, come dimostrato ad esempio dalla scena centrale dove un uomo mostra la lingua alla Madonna.
A questo punto della visita si può fare ritorno verso la Sala Terrena per poi accedere al primo piano.
La Sala dei Marmi è considerata la più spettacolare dell’intero complesso. Per la sua imponenza è utilizzata solo in occasioni importanti. La rilevanza storica della stanza non può essere ignorata. Proprio qui nel 1955 vennero infatti stipulati i documenti che determinarono la fine delle restrizioni di sovranità nel territorio austriaco dopo il secondo conflitto mondiale.
Anche in questo caso il soffitto e le pareti sono decorati con gli affreschi di Carlone, che ha creato un senso di prospettiva interessante. Da qui è possibile ammirare una vista panoramica sui giardini.
Al primo piano inizia il percorso tra opere famosissime! La più importante è senza alcun dubbio il Bacio di Klimt, caratterizzato da un uso maestrale della foglia d’oro che diventerà simbolo nell’art nouveau.
Al secondo piano invece è possibile ammirare opere pittoriche e scultoree composte tra le due guerre e rese inconfondibili dall’elevato espressionismo.
Dal Belvedere inferiore fino ai giardini
Terminata la visita del complesso principale è possibile proseguire verso il Belvedere Inferiore, dove si trovano tante opere risalenti al periodo barocco.
L’Orangerie in genere ospita mostre temporanee.
Il punto di forza del resto della visita è senz’altro lo straordinario giardino alla francese che collega i due palazzi.
Da non perdere l’occasione di scattare una foto presso la Fontana delle Conchiglie o la Fontana delle Cascate. Queste in inverno vengono svuotate dall’acqua per evitare che il ghiaccio danneggi la pietra delicata.
Passeggiando liberamente per il giardino è possibile ammirare numerose sculture firmate dall’italiano Giovanni Stanetti che attingono all’immaginario mitologico. Tra le più importanti vi sono Apollo e Dafne, ma anche la sfinge, una creatura metà donna e metà leonessa.