Il Passo della Furka è una di quelle strade che restano nella memoria, anche molto tempo dopo averle percorse. Situato tra le maestose Alpi svizzere, collega il Canton Uri al Vallese con un tracciato che sembra scolpito nella roccia, fatto di curve panoramiche, salite spettacolari e viste da togliere il fiato.

Se ami i viaggi on the road e sei affascinato dalle montagne, questo è uno di quei luoghi da mettere in lista, almeno una volta nella vita.

La strada che sembra uscita da un film (e in effetti lo è)

Il Passo della Furka collega Gletsch e Andermatt, a oltre 2.400 metri di altitudine. È percorribile solo in estate, da giugno a ottobre, e regala viste che sembrano uscite da una cartolina (o da un film di James Bond: Goldfinger è stato girato proprio qui).

Guidare Passo della Furka è qualcosa di speciale. L’asfalto si snoda tra vallate verdi, rocce grigie e strisce di neve che resistono anche in piena estate. L’aria è fresca, il silenzio è profondo e ogni tornante ti fa sentire minuscolo davanti alla grandezza della natura.

Il ghiacciaio del Rodano

A un certo punto, lungo la salita, ti ritrovi davanti al Ghiacciaio del Rodano, una lingua di ghiaccio imponente che scende verso la valle. Già vederlo da lontano è emozionante, ma la cosa davvero unica è che puoi entrare dentro il ghiaccio: ogni anno viene scavata una grotta visitabile, un tunnel blu e gelido dove il tempo sembra fermarsi.

Fa freddo anche in pieno agosto, ma ne vale la pena: camminare dentro un ghiacciaio è un’esperienza che resta impressa, anche se dura pochi minuti.

Passo della Furka e l’Hotel Belvédère: un’icona sospesa tra cielo e roccia

 Hotel Belvédère

Proprio vicino al ghiacciaio, c’è un punto perfetto per una sosta fotografica: il celebre Hotel Belvédère. È chiuso da tempo, ma la sua struttura elegante e un po’ malinconica domina una curva spettacolare della strada. È uno di quei posti che ti fanno venire voglia di scattare venti foto, tutte uguali ma tutte diverse. Perché la luce cambia, e lo fa anche il modo in cui lo guardi.

Una sosta ad Andermatt tra chalet e silenzi

Se prosegui verso nord, arrivi ad Andermatt, un paesino di montagna che mescola tradizione e modernità in modo armonioso. Ci trovi chalet in legno, piccoli negozi, ristorantini dove assaggiare formaggi locali e un’atmosfera che sa di quiete.

È anche un ottimo punto di partenza per chi ama le escursioni: ci sono sentieri per tutti i gusti, e anche solo una passeggiata breve ti regala panorami meravigliosi.

Gletsch e il treno a vapore

Dall’altro lato del passo, verso sud, c’è Gletsch: poche case, tanto verde e un punto di partenza molto particolare. Qui, infatti, parte la Furka Steam Railway, un treno a vapore con carrozze d’epoca che si muove lento tra boschi e vallate. Salirci è come fare un salto indietro di cent’anni, tra sbuffi di fumo e rumori metallici che oggi sembrano quasi fuori luogo – ma in realtà sono perfetti lì.

Se hai tempo, allunga il giro: Grimsel e Susten ti aspettano

Una volta arrivato fin lì, non ha senso tornare subito indietro. A pochi chilometri trovi altri due passi spettacolari: il Grimselpass, più roccioso e lunare, e il Sustenpass, dolce e verdissimo, con cascate lungo il tragitto. Puoi fare un anello che li comprende tutti, e vivere una giornata intera tra le strade più belle della Svizzera.

Passo della Furka: Quando andarci per goderselo al meglio

In primavera ci sono ancora chiazze di neve tra i prati in fiore, mentre ad agosto la montagna profuma di erba calda e resina. Settembre, invece, regala giornate limpide e meno traffico, perfette per chi cerca silenzio e colori intensi.

Evitare i weekend di alta stagione aiuta a vivere l’esperienza con più tranquillità: non è raro avere la strada (quasi) tutta per sé, magari nelle prime ore del mattino, con la luce dorata che accarezza i tornanti ancora vuoti.

 

Il Passo della Furka non è solo un tragitto da percorrere, ma un’esperienza da assaporare con calma. Tra montagne imponenti, silenzi profondi e curve disegnate sul cielo, regala emozioni forti senza bisogno di effetti speciali. Ti fa sentire parte di qualcosa di più grande.

E alla fine, quando sarai tornato giù, forse ti verrà voglia di rifarlo. Magari da solo. Magari con qualcun altro. Ma di sicuro, non sarà l’ultima volta.