Il piccolo borgo di Castelmezzano, arroccato sulle Dolomiti Lucane, è quanto di più simile ad un presepe possa esserci.
Il paese rivela la sua spettacolarità fin dall’arrivo: per raggiungerlo, infatti, è necessario oltrepassare una stretta gola e attraversare una galleria scavata direttamente nella roccia. All’uscita, si apre davanti agli occhi del visitatore uno scenario mozzafiato, rappresentato da questo piccolo borgo arroccato sulla sommità dei monti, che gli fanno da sfondo immediatamente dietro.
Cosa tratteremo
Caratteristiche di Castelmezzano
Se, da una parte, la natura ha modellato nel corso dei secoli le cime delle montagne, sbizzarrendosi nel creare forme simili a becchi di civetta, di bocca di leone, di incudine e di aquila reale (i nomi utilizzati, tradizionalmente, dagli abitanti del luogo), dall’altra, l’uomo ha modificato il paesaggio edificando tante piccole case in pietra, sentieri, ripide scalinate e ponticelli che si snodano su tutta la sommità della montagna e la impreziosiscono con un intricato quanto mirabile merletto.
Tutte queste caratteristiche messe insieme hanno permesso al borgo medievale di Castelmezzano, perfettamente inserito nel paesaggio circostante e attorniato da pascoli e ricche sorgenti d’acqua, di essere inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia.
Cosa vedere a Castelmezzano
Il paese di Castelmezzano merita, da solo, una visita.
Ma per chi voglia avventurarsi fra i suoi stretti vicoli e andare alla scoperta dei luoghi più significativi del borgo, per conoscerne meglio le origini, la storia e le varie leggende ad esso collegate, ci sono alcuni luoghi imperdibili.
Il Castello svevo – normanno
Del Castello svevo – normanno, a tutt’oggi, ci rimangono delle porzioni di mura, un tempo possenti, e una cisterna per la raccolta dell’acqua. Ma è attraverso una stretta gradinata, ancora percorribile, ripida e scavata direttamente nella roccia, che si può raggiungere il punto più alto della struttura. Qui si possono rivivere le emozioni delle antiche vedette militari, concentrate a sorvegliare la sottostante valle del Basento.
La Chiesa di Santa Maria dell’Olmo
Anche la Chiesa di Santa Maria dell’Olmo, risalente al XIII secolo e rimaneggiata più volte nelle epoche successive, è da visitare. Realizzata in pietra, presenta sulla facciata che si apre sulla centrale Piazza Caizzo quattro colonne e un architrave decorati con fiori, leoni e aquile a due teste.
All’interno, la chiesa è suddivisa in un’unica navata centrale affiancata da quattro cappelle laterali. Questa, inoltre, custodisce alcune pregevoli opere, tra le quali la statua della Madonna dell’Olmo, una scultura lignea di grande pregio, della fine del XIII secolo, e la tela della Sacra Famiglia, firmata da Giovanni De Gregorio, detto “il Pietrafesa”.
I Palazzi Nobiliari
Pur essendo un borgo di dimensioni molto contenute, Castelmezzano annovera fra le sue vie tortuose numerosi palazzi nobiliari un tempo appartenuti ai vecchi feudatari, a cui si sono aggiunte, secoli più tardi, altre importanti dimore. Fra questi, Palazzo Ducale e Palazzo Coiro, e poi i più recenti Palazzo Parrella e Palazzo Paternò.
Palazzo Ducale è appartenuto ai De Lerma, ultimi signori di Castelmezzano, e si trova nelle vicinanze del castello dove aveva dimora la guarnigione del duca. Il palazzo, databile al XVIII secolo, presenta sulla facciata principale un maestoso portale con grosse bugne. L’edificio era il centro del potere feudale, esercitato dai signori di Castelmezzano sulle terre immediatamente circostanti, durante il periodo normanno.
Palazzo Coiro sorge, invece, alle spalle della chiesa di Santa Maria dell’Olmo ed è stato costruito nel XIX secolo.
Palazzo Parrella è stato costruito, tra il XVII e il XIX secolo, per volere di una delle famiglie più abbienti dell’epoca, a cui è anche dedicata la via di accesso alla valle sottostante.
Infine, Palazzo Paternò è stato edificato negli anni ’20 dalla ricca famiglia da cui prende il nome, e che regalò al paese il podestà, in carica dal 1922 al 1940.
Il Ponte Tibetano
Appena al di fuori del borgo, è possibile immergersi totalmente nella natura circostante percorrendo il Ponte Tibetano. Esso collega le vie ferrate Salemm e Marcirosa e si raggiunge attraversando il cosiddetto Antro delle Streghe, il pianoro che costeggia il torrente Caperrino, centro del Percorso delle 7 pietre. Quest’ultimo permette di percorrere un antico sentiero contadino di circa 2 km, lungo il quale si possono ancora oggi ammirare i resti di antichi mulini costruiti a secco e quelli di un ponte in pietra ad arcata unica, di epoca romana, tramite il quale è possibile attraversare la vallata e raggiungere la vicina Pietrapertosa.
L’esperienza unica del volo dell’angelo
I visitatori più spericolati non potranno esimersi dal provare l’esperienza mozzafiato del volo dell’angelo.
Legati in tutta sicurezza a un’apposita imbracatura, agganciata ad un robusto cavo d’acciaio, i più coraggiosi potranno provare per qualche istante l’ebbrezza del volo. In pochi emozionanti minuti, partendo dalla stazione di Castelmezzano, sospesi nel vuoto nel bel mezzo delle Dolomiti Lucane, è possibile raggiungere il caratteristico borgo di Pietrapertosa, il quale, non serve dirlo, merita anch’esso una visita.